Sempre vivi

Sempre vivi

Alcune domande esistenziali

Siamo sempre vivi rispondevo scherzando ai miei amici  che mi chiedevano come stavo!  Molto azzeccata mi ribattevano come risposta considerando quello che  succede  fra pandemie, cambiamenti climatici, guerre, crisi economiche e povertà sparse per il mondo.

In realtà questa è una risposta che si presta bene e conserva anche un suo senso nell’ambito di alcune domande esistenziali come per es. : esiste la vita dopo la morte fisica?

Da secoli ormai il quesito accomuna diverse culture e religioni, una domanda che chiunque si è posto almeno una volta nella vita.

C’è chi crede nell’esistenza di una vita dopo la morte e molte religioni professano che esista un “luogo di vita eterna” che dipende da quanto abbiamo avuto una buona condotta nella vita terrena.

Anche altre religioni come l’Ebraica, l’Induista, la Musulmana, credono nell’esistenza di un’anima immortale; mentre quella Buddista, invece, sostiene che dopo molte reincarnazioni si possa raggiungere uno stato di beatitudine.

Razionalmente l’essere umano è portato a pensare che la morte del nostro corpo fisico sia anche la fine della nostra coscienza; ma è solamente un pensiero di molte persone le quali credono che con la morte del loro corpo essa scompaia.

La vita che non finisce

La coscienza, considerata comunemente “anima” è semplicemente la componente principale che caratterizza la persona, un’energia totalmente distinta dal corpo che a differenza è semplicemente un perfetto involucro programmato per svilupparsi e deteriorarsi.

L’aldilà è la vita che non finisce è la vita dell’anima che ritrova le sue origini.

L’emozioni che proviamo ogni giorno, dalla semplice felicità per un evento piacevole fino ad arrivare a sentimenti più complessi come l’innamoramento e la depressione, sono tutte componenti ancora biologicamente non chiare.

La vita che non finisceNella fisica moderna non esiste nessuna spiegazione valida che giustifichi come un gruppo di molecole in un cervello possano creare la coscienza e le emozioni che la conseguono.

Abbiamo diverse testimonianze di persone che sostengono l’esistenza di qualcosa dopo la morte.

Quando tutti i parametri vitali diventano piatti, i medici dichiarano il decesso; ma in alcuni casi come in situazioni di infarto o di coma, il paziente, dopo essere stato clinicamente “morto”, ritorna in vita.

Le persone che sono state intervistate dal team di scienziati della New York University Langone School of Medicine, affermano di ricordare i medici che combattevano per salvare loro la vita e annunciavano il loro decesso dopo che il corpo non presentava più segni di vita.

La descrizione dell’aldilà

Grazie ai medium possiamo vantare oggi di un’articolata descrizione dell’aldilà.

Si dice che sia il luogo della spiritualità, delle luci intense, la casa della pura coscienza dove l’etere è puro amore. Il luogo dove si è completamenti immersi in Dio, dove i colori sono più brillanti, i profumi inebrianti e gli orizzonti senza confine.

Il corpo fisico non c’è più ma la luce che vi era custodita vive ancora.

Si conserva il ricordo di ciò che è stato e si sviluppa la consapevolezza di essere eterni.

Senza zavorre completamente assorbiti nell’incanto di Dio, nella sua sconfinata bellezza, immersi in una gioia purissima nella casa di tutti dove un giorno ci ritroveremo riuniti.

Di nuovo nella luce, nella pura energia cosciente. Completamente liberi!

Solo un pensiero per spostarsi ad una velocità impossibile, una lieve intenzione per essere in più luoghi e in più momenti.

Basta sentimenti di separazione: invidia,  gelosia, competizione,  rabbia,  rancori

Alte frequenze s’innestano fra loro e proseguono in una sorta di danza cosmica e il corpo a questi livelli vibratori diventa rarefatto perché più alta è la frequenza più si fonde con la matrice.

Emerge la consapevolezza di essere trapassati ma meravigliosamente vivi.

Le convinzioni dell’uomo nel tempo

Dalle notizie che ci sono pervenute fino dai tempi più antichi, sappiamo che l’uomo definì il mondo in: visibile e non visibile.

Contemporanea di questa definizione è la presunta ubicazione dell’invisibile che ancora oggi molti ritengono esistere in qualche zona dell’universo fisico. Un poco più evoluta è la convinzione che l’invisibile non appartenga al mondo materiale; comunque, un interrogativo rimane sempre: che cosa esiste oltre quello che si percepisce e si controlla?

I piani dell’esistenza

La materia, il mondo che noi vediamo, tocchiamo e percepiamo attraverso i sensi, è compenetrata dai “piani diancora vivo esistenza” che è prima di tutto una divisione di “natura” e non di spazio.

Ad ogni piano di esistenza,  appartiene un corpo, dei sensi che possono essere percepiti o sviluppati attraverso la consapevolezza che espande la nostra coscienza e dunque il nostro “sentire”.

Il piano fisico

Il piano fisico è il pianterreno ed è questa Terra dove, per ora, tutti noi esistiamo. È il più denso di tutti i piani; la sua vibrazione molecolare è la più lenta e la materia di cui è fatto è la più solida che ci sia. Qui gli eventi sono regolati dal tempo.

Il piano etereo

Il livello successivo, meno denso, è il piano etereo. Qui il tempo e lo spazio cominciano ad allentarsi e a diventare meno coerenti: è l’inizio del mondo e dell’universo non fisici. A causa della prossimità con il piano fìsico, gli oggetti vengono ancora percepiti come solidi e l’energia è limitata alla velocità della luce.

Quando trapassiamo, Il viaggio attraverso questo piano è relativamente veloce. Alcuni tuttavia ci restano più a lungo, come in uno stato onirico, finché non si risvegliano nella loro nuova esistenza e non diventano più consapevoli di essere ritornati nel mondo spirituale.

ll piano astrale

ll piano astrale, noto anche come Summerland (Terra dell’eterna estate), è il livello successivo, al quale tutti, presto o tardi, ascendiamo dopo la morte.

Questo meraviglioso livello immateriale è colmo d’amore, guarigione e benevolenza. È sul piano astrale che affrontiamo le ferite del passato e altre delusioni lasciate in sospeso sulla Terra.

È un’occasione per capire come la nostra vita abbia influenzato gli altri, positivamente e negativamente, e se ci sia bisogno di risanamento e di perdono.

Qui non si è mai soli e per progredire spiritualmente si può sempre contare sull’aiuto di numerosi parenti, amici e guide.

In casi rari alcuni spiriti ci mettono un po’di tempo per raggiungere questo livello, come se il loro ascensore si fosse fermato a metà tra due piani ma d’altronde è comprensibile che per uno spirito la transizione terrena possa essere difficile.

I piani successivi dell’esistenza sono i meno densi: si tratta del piano mentale e infine di quello celestiale. Si trovano oltre quello astrale e sono così diversi dal nostro mondo che, con la nostra mente, è difficile anche solo comprendere come siano.

Il piano mentale

Correnti diverse affermano che il piano mentale è un luogo in cui l’energia scorre indipendentemente dal concetto di velocità e gli oggetti non hanno una forma univoca.

È il piano in cui acquisiamo la capacità di spostare e suddividere la nostra coscienza ed essere in tanti posti nello stesso tempo.

Il piano celestiale

Infine c’è il piano celestiale. Ritornando al paragone con l’ascensore, questo piano sarebbe il superattico. Qui l’energia ha un potere illimitato ed è priva di qualsiasi schema.

Le persone, gli oggetti e le cose non hanno forma; il tempo e lo spazio sono irrilevanti.

Secondo alcune fedi e tradizioni, questo piano superiore dell’esistenza sarebbe uno stato di coscienza divina, un posto che qualcuno chiama “Paradiso”; sarebbe la dimora di maestri ascesi, insegnanti spirituali, creature e guide celestiali e di coloro che alcune religioni chiamano “angeli”.

 

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