La migliore comunicazione

la migliore comunicazione

Comunicazione e conflitto

La migliore comunicazione è il titolo di questo articolo  che vuole essere semplicemente e solo una riflessione su una delle principali cause di conflitto.

Il linguaggio come sappiamo, non è solo verbale ma comprende anche una serie di atteggiamenti inconsci che purtroppo, finiscono quasi sempre per distorcere le nostre buone intenzioni.

Il nostro modo di comunicare tende sempre ad essere frainteso. Usiamo senza accorgerci una sorta di violenza che divide, offende e fa male, o almeno è quello che viene interpretato.  

Quando comunichiamo ognuno di noi elabora le parole o gli atteggiamenti e li colora con propri significati.

Il risultato è il filtro della nostra storia personale, della  nostra modalità di percepire una situazione e di quello di chi ci ascolta.

Ecco perchè spesso parliamo ma non ci capiamo.

Non riusciamo a spiegarci, la nostra comunicazione finisce sempre per prendere posizioni e direzioni sbagliate.

Il bisogno del confronto

Ogni essere umano si trascina dietro “il peso” delle proprie esperienze, difficoltà, sofferenze che ha affrontato nel corso della vita e non può fare a meno nel confronto con gli altri di affermare la sua identità.

Questo accade in qualsiasi tipo di relazione, d’amore, di amicizia, di lavoro, ecc.

Il nostro modo di comunicare è fisiologicamente competitivo e violento nel senso che non considera sinceramente e amorevolmente l’interlocutore.

Ma il successo nel gestire il conflitto relazionale sta proprio nel considerare che siamo tutti esseri imperfetti e complessi che hanno inevitabilmente bisogno del confronto e l’uno dell’altro.

Una tecnica per acquisire la capacità di comunicare

Marshal Rosenberg nel suo eccellente libro intitolato nonviolent communication fà luce sull’argomento e per acquisire la capacità di comunicare in modo non violento fornisce la tecnica delle quattro domande:

  • Che cosa osserviamo?
  • Come ci sentiamo?
  • Di cosa abbiamo bisogno? –
  • Qual è la nostra richiesta esauriente?

Queste fasi introspettive sono utili in molte situazioni ma si rivelano particolarmente efficaci in caso di conflitti.

Un’altro passo molto interessante e istruttivo è tratto dal libro “Le coincidenze” di Deepak Chopra https://rusbicontrox.altervista.org/deepak-chopra/ :

  • Ho bisogno di sentirmi amato. Perché?
  • Ho bisogno di sentirmi meno solo. Perché?
  • Non ho amici quindi ho bisogno di sviluppare rapporti interpersonali migliori e fare amicizia con qualcuno.

Questa successione di pensieri ci suggerisce proprio il giusto approccio.

  • Non possiamo chiedere ad una persona di farci sentire amati.
  • Possiamo chiedere invece ad un amico o a un conoscente di venire al cinema con noi, partecipare a una festa o prendere una tazza di caffé.

Ecco il punto:  è necessario osservare il nostro modo di relazionarci e comprendere i meccanismi delle emozioni ad esso associati.

Bisogna capire e definire con la massima chiarezza ciò che si vuole veramente.

L’amore di cui noi siamo tutti essenza, risiede sicuramente nel rapporto con gli altri e quindi soprattutto nella nostra capacità di comunicare in modo efficace e rispondente alle nostre vere intenzioni amorevoli.

La migliore comunicazione è sicuramente quella del cuore, quella fatta di attenzioni e gesti amorevoli, quella che non crea divisione o sofferenza, quella che evita il conflitto e poi unisce. La migliore comunicazione è quella dell’amore.